Il Garante Privacy italiano ha avviato un’indagine conoscitiva sull’uso di eventuali misure di sicurezza per proteggere i siti web dalla raccolta massiva di dati (web scraping). L’obiettivo del Garante è quello di capire se ci sia effettivamente bisogno di misure di sicurezza aggiuntive per contrastare l’addestramento degli algoritmi di intelligenza artificiale, che sfruttano i dati personali presenti sul web per rifinire le loro prestazioni.
Cosa si intende per web scraping?
Il web scraping prevede l’estrazione massiva di dati da un sito web. Possiamo immaginarlo come una sorta di pesca a strascico di dati. In particolare, lo scraper utilizza il codice/gli elementi HTML, CSS, JavaScript di una pagina web e può estrarre o tutti i dati presenti sulla pagina oppure selezionare alcune informazioni specifiche (ad esempio, concentrarsi sui prezzi di una pagina Amazon escludendo le recensioni dei prodotti).
È noto che gli algoritmi delle piattaforme di intelligenza artificiale vengono addestrati tramite web scraping e raccolgono enormi quantità di dati, senza tener conto della finalità iniziale per cui questi dati sono stati raccolti.
L’indagine conoscitiva del Garante
Il Garante Privacy ha fatto partire un’indagine conoscitiva proprio per capire se sia necessaria l’adozione di misure di sicurezza aggiuntive per proteggere i siti dal web scraping delle piattaforme di IA.
L’indagine si rivolge a tutti i soggetti pubblici e privati che hanno sede in Italia o hanno come target utenti italiani, e che mettono a disposizione sui loro siti web dei dati personali liberamente accessibili. Tutte le associazioni di categoria interessate, le associazioni dei consumatori e gli esperti in materia sono invitati a far pervenire il loro contributo, scrivendo all’indirizzo email webscraping@gpdp.it, entro il 21 gennaio 2024.
Una volta conclusa l’indagine, il Garante valuterà eventuali provvedimenti da adottare.
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